Quali sono i marchi di pollo acquistabili al supermercato che secondo le analisi risultano i peggiori? Tra di essi ci sono i più famosi.
Anche i più conosciuti e rinomati marchi di pollo nascondono delle insidie che in consumatori forse non si aspettano di trovare. Quando acquistiamo questo alimento al supermercato tendiamo a fidarci delle aziende più famose come fossero garanzia di qualità. Spesso però non sempre un marchio noto e molto pubblicizzato mette in vendita un prodotto esente da inconvenienti o con livelli di qualità non proprio eccellenti.
Per essere perfetto un pollo deve fornire un apporto nutrizionale bilanciato, e soprattutto deve contenere un quantitativo di grassi adeguato e non eccessivo. Questo talvolta non avviene e ci si ritrova con un pollo molto grasso, con un tenore lipidico elevato e che non viene neppure riportato sulla confezione perché il regolamento 1169/11 esenta i produttori a fornire sull’etichettatura una tabella nutrizionale informativa.
La rivista dei consumatori Il Salvagente ha recentemente commissionato uno studio che ha preso in esame 18 campioni di pollo di marchi molto noti e li ha analizzati. Il risultato evidenzia una quantità di grassi notevole.
I dati riscontrano livelli che possono esser considerati allarmanti quanto al contenuto di grassi presenti nel pollo confezionato da famose marche. Precisamente il risultato supera tre volte la soglia del valore dei grassi che sono ritenuti accettabili in base agli standard fissati dall’Istituto di Ricerca Alimentare e Ambientale. Anche se il pollo viene considerato carne magra, questo studio evidenzia che non lo è.
Sono state analizzate anche marche di pollo che rientra nella categoria dei prodotti biologici e i dati non sono positivi. I marchi famosi coinvolti in questa ricerca e che hanno avuto i risultati peggiori risultano essere AIA, AMADORI, ELITE, ESSELUNGA. Nella classifica ci sono anche CARREFOUR, CARREFOUR BIOCOOP, COOP VIVIVERDE, CONAD, CONAD VERSO NATURA. L’elenco continua con EUROSPIN, FILENI, IN’S, LIDL, MD.
Il grasso è stato l’unico parametro ad essere analizzato. In base al tenore lipidico riscontrato si è voluto comprendere anche la provenienza del pollo, se da allevamento intensivo e con crescita accelerata o no. Si tratta di fattori che ovviamente influiscono notevolmente sulla composizione nutrizionale della carne del pollo. AIA sottilissime di pollo è stato riscontrato come il prodotto peggiore. In esso sono presenti 2,5 g di grasso per 100 g di pollo.
Anche il Filetto di pollo a fette di Esselunga presenta la stessa quantità di grasso per lo stesso peso e di poco inferiore, 2,2 g è quella di Conad petto di pollo a fette. Subito dopo segue Md Bontà di Italia pollo a fette con 2,1 di grasso sempre per 100 g di prodotto.
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